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Come scegliere la crema solare in base al tipo di pelle

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Come scegliere la crema solare in base al tipo di pelle

Come scegliere la crema solare più adatta alle esigenze individuali?

In vista di una vacanza al mare o in alta montagna, dotarsi una protezione dai raggi del sole può sembrare una banalità: i prodotti oggi in commercio sono parecchi e si possono acquistare dappertutto, dai piccoli punti vendita sino alla grande distribuzione.

Eppure, c’è chi si trova in difficoltà nello scegliere il modo giusto per proteggere la pelle, non sapendo come orientarsi fra molti criteri di scelta: il fototipo, le condizioni di esposizione al sole, l’età, le abitudini personali, eventuali patologie della cute.

Di seguito, i consigli di base per scegliere nel modo migliore.

Che cosa deve riportare la confezione della crema solare

Sulle creme solari si trova la sigla SPF (Sun Protection Factor) seguita da un numero. Questo è il fattore di protezione, un parametro che esprime la capacità di un determinato protettore di fare da barriera alle radiazioni del sole e in particolare ai raggi UVB.

Sulla base dell’SPF, i prodotti vengono divisi in quattro gruppi:

  • protezione bassa: SPF 6 – 10
  • protezione media: SPF 15 – 20 – 25
  • protezione alta: SPF 30 – 50
  • protezione molto alta: SPF 50+

Oggi è considerato importante anche proteggere la pelle dai raggi Uva: le creme solari che proteggono da queste radiazioni lo riportano sulla confezione, con diciture tipo “ampio spetro UVB/UVA” oppure “broad spectrum UVB/UVA”.

Scegliere la crema solare in base al fototipo

Per evitare di scottarsi al sole, la protezione va selezionata in base al proprio fototipo, che è definito dalla carnagione, dal colore degli occhi e dei capelli. Il fototipo è forse la categoria più nota fra i criteri di scelta per l’acquisto di una crema, eppure non è raro assumere, magari per noncuranza, abitudini sbagliate.

Da ricordare:

1. Per i fototipi 1 e 2 – pelle chiara, scarsa propensione ad abbronzarsi – è sempre consigliato l’uso di una protezione molto alta (SPF 50+), utilizzare indumenti protettivi, evitare di esporsi nelle ore centrali della giornata e per troppo tempo.

2. In tutti i casi, è bene scegliere una protezione più alta quando la pelle non è ancora abbronzata, oppure in montagna o in paesi tropicali, passando a protezioni più basse solo in seguito

3. In tutti i casi, è meglio non scendere mai sotto la protezione 15.

Come proteggersi dal sole se si soffre di dermatiti

Il consiglio per chi soffre di dermatiti allergiche è controllare, prima dell’acquisto, che la crema solare non contenga le sostanze a cui è allergici. La verifica si fa leggendo l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients, cioè l’elenco degli ingredienti).

In genere, le creme solari prodotte dalle case farmaceutiche e vendute in farmacia sono prive delle sostanze che più frequentemente possono causare allergie (es. nichel, parabeni, profumi).

L’INCI non è sempre facile da consultare, ma si può chiedere al farmacista o chiedere un consiglio al dermatologo.

A chi soffre di eczemi, dermatiti, allergie solari e ha una cute sensibile, una soluzione preferibile è utilizzare creme con filtri fisici.

Sono, inoltre, disponibili in commercio protezioni solari specifiche per chi ha alcune malattie della pelle:

  • solari con effetto opacizzante e seboregolatore, per chi soffre di acne
  • solari con sostanze che proteggono il microcircolo cutaneo e diminuiscono i rossori, per chi soffre di rosacea
  • prodotti per chi ha iperpigmentazioni del viso come il melasma e le lentigo solari
  • formulazioni colorate tipo BB cream per chi non vuole rinunciare al make-up.

Creme solari a basso impatto ambientale

È possibile, inoltre, scegliere la crema solare in base alle proprie abitudini: per esempio, ci sono formulazioni resistenti al sudore per chi fa sport.

Leggere con attenzione l’etichetta può aiutare anche a individuare il prodotto migliore, dal punto di vista ecologico.

Oggi è possibile condurre dei test per verificare che le sostanze che vengono disciolte in acqua non siano dannose per l’ecosistema marino, non causino sbiancamento dei coralli e non abbiamo impatto sull’attività di fotosintesi delle alghe marine.

Alcune case farmaceutiche hanno annunciato formule studiate per risultare poco solubili in acqua, con un doppio vantaggio: la protezione dura di più sulla pelle e si disperde meno in mare.

Spesso questi prodotti riportano sulla confezione diciture come “ocean respect”, “reef friendly”, “aquatic ecosistem tested”.


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